Liceo Marconi, uno, nessuno e centomila

SAN MINIATO — Il liceo Marconi vive anni tormentati dal 2008, quando abbandonò l'edificio non sicuro di via Catena per spostarsi a San Donato dove le lezioni si sono concluse il 20 ottobre 2016, anche in questo caso per motivi di sicurezza. Poi c'è stato l'intermezzo pomeridiano all'istituto Cattaneo e adesso, fino a luglio 2018, c'è l'ex Economato Carismi alla Scala. E dopo?

L'amministrazione comunale vuole una nuova sede a Fontevivo, i genitori chiedono soluzioni certe e rapide, le opposizioni e il comitato polo scolastico San Miniato non vogliono altro cemento e chiedono nuove perizie per l'istituto in via Catena, abbandonato in fretta e furia nove anni fa.

Si è tenuto ieri l'infuocato e partecipatissimo consiglio comunale aperto alla casa del popolo di San Miniato Basso. Oltre agli esponenti politici locali erano presenti il presidente della Provincia Marco Filippeschi, altri sindaci della zona e i consiglieri regionali Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini del Pd e Irene Galletti dei Cinque stelle.

L'incontro è durato oltre tre ore, dalle 18,30 fino alle 22. Il sindaco Vittorio Gabbanini, ricevuto lo studio che attesta che l'area ideale per costruire ex novo un nuovo edificio sarebbe quella di Fontevivo ha esortato il presidente della Provincia Filippeschi a procedere alla realizzazione della nuova struttura: "La priorità del nuovo liceo è un impegno importante - ha detto Filippeschi - ma oggi non disponiamo delle risorse, non c'è copertura finanziaria in Provincia. Abbiamo scuole e strade che hanno bisogno di manutenzione, ma non ci sono risorse per la manutenzione neanche di una strada e subiamo molte cause giudiziarie in merito. In termini reali noi potremmo riuscire a trovare dei contributi per la progettazione. Per l'ex Marconi chi vuole potrà fare verifiche più approfondite. Cercheremo le risorse per fare gli studi necessari".

L'area a Fontevivo, vicino al palazzetto dello sport, sarebbe in procinto di acquisto dal parte del Comune che la rileverebbe da Carismi.
Le opposizioni da Immagina San Miniato, a Forza Italia fino a San Miniato Possibile e ai Cinque stelle si sono opposte a nuove cementificazioni.

Alessandro Niccoli di San Miniato Possibile ha ribadito, carte alla mano (la perizia dell'ingegner Volpi è visibile tra gli allegati) che l'edificio di via Catena è recuperabile ma si deve far presto, perché sta per essere demolito: "Ci sono volute ore di dibattito - ha spiegato Niccoli – solo per poi arrivare a sentire la conclusione di Filippeschi, il quale dice che come Provincia non ci sono soldi e la Regione idem, quindi i sindaci insieme decideranno. Poi Filippeschi ha aggiunto che se qualcuno vuole verificare le strutture esistenti può farlo".

"Durante la discussione - ha detto Niccoli - ho fatto intervenire l'ingegnere Francesco Volpi che ha spiegato che il liceo ex Marconi del Centro Storico è recuperabile e che la vecchia perizia non ha indicato modi e costi, dicendo solo che andava demolito".

Altra questione spinosa è quella sollevata da un operaio del vivaio al Fontevivo: "Ha detto - ha ripreso Niccoli - che l'acquisto da parte del Comune del terreno della Cassa di risparmio era vincolato al fatto che fosse libero. Quindi la banca ha già mandato lo sfratto. Nel grande vivaio lavorano nove persone".

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