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martedì 30 aprile 2024

NEURONEWS — il Blog di Alberto Arturo Vergani

Alberto Arturo Vergani

Dopo la laurea in scienze cognitive a Milano e il dottorato in informatica e matematica a Varese, vince una posizione a Londra finanziata dal progetto europeo The Human Brain Project (HBP) e poi a Marsiglia, finanziata dall’agenzia nazionale della ricerca francese (ANR Horizontal- V1). Attualmente è ricercatore in neuroscienze presso il laboratorio di Neuroingegneria Computazionale dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tra i suoi temi di ricerca ci sono le patologie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson) e i disordini del neurosviluppo (autismo), che studia mediante le metodologie proprie del calcolo scientifico: simulazione, modellizzazione e analisi avanzata di segnali biologici.

Piaggio e Vespa, ricorrenze secolari tra neuroscienze e società

di Alberto Arturo Vergani - mercoledì 17 aprile 2024 ore 16:30

Hans Berger
Hans Berger

Nel 2024, la Piaggio, azienda di riferimento nel settore delle due ruote, celebra due traguardi fondamentali: i 140 anni (1884) dalla sua nascita a Sestri Ponente con la creazione della Società Rinaldo Piaggio e i 100 anni (1924) dall'avvio della produzione industriale a Pontedera.

Per onorare questo doppio anniversario, il comune pontederese ha organizzato una serie di eventi che si svolgeranno dal 18 al 21 aprile, definiti come Vespa World Days. In particolare, Sabato 20 aprile, è prevista una parata che attraverserà le località più suggestive della Valdera. Nonostante gli 8.000 posti disponibili per partecipare con la propria Vespa siano già stati prenotati, ci si aspetta che lungo il percorso si formi un serpentone lungo oltre dieci chilometri, con altri mezzi che si uniranno spontaneamente.

Nel 1924, mentre nello stabilimento di Pontedera si intravedeva l'inizio di un periodo di grande successo per l'azienda motociclistica, nella Germania centrale un medico tedesco si preparava a compiere una straordinaria misura dell’attività cerebrale umana: il 6 luglio, all'Ospedale Universitario di Jena, lo psichiatra Hans Berger registrò per la prima volta un segnale elettrico cerebrale nell'uomo.

Berger utilizzò elettrodi in argilla e un piccolo galvanometro a corda su un paziente di 17 anni sottoposto a interventi chirurgici cerebrali. I suoi primi tentativi fallirono, ma ottenne successo quando posizionò due elettrodi a 4 cm di distanza lungo una cicatrice chirurgica.

In seguito a questa osservazione rivoluzionaria, Berger condusse centinaia di misurazioni sperimentali che costituirono la base dell'elettrofisiologia del sistema nervoso umano, sia in condizioni di salute che in condizioni patologiche come l'epilessia. Egli raccolse questi risultati in una serie di pubblicazioni a partire dal 1929, tutte intitolate "Über das Elektrenkephalogramm des Menschen", ovvero "Sull'elettroencefalogramma dell'uomo", numerate da 1 a 14 (Quigley, 2022).

La carriera dello psichiatra che ha rivoluzionato la storia della neurofisiologia è iniziata con radici lontane dalle ambizioni mediche. Hans Berger nacque il 21 maggio 1873 a Neuss, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, dal medico Paul Friedrich Berger e da Anna Ruckert, figlia del poeta romantico Friedrich Ruckert. Nel 1891 (18 anni) si diplomò presso la rinomata scuola Casimirianum di Coburg, in Baviera, con l'aspirazione di studiare matematica e astronomia.

Tuttavia, l'anno successivo, durante il servizio militare a Würzburg, si verificò un evento che gli cambiò la vita: il suo cavallo si imbizzarrì durante l'addestramento, evitando per un soffio un cannone d'artiglieria. Lo stesso giorno, la sorella di Berger chiese al padre di informarsi sulla salute del figlio tramite un telegramma (Millett, 2001). Leggendo la lettera, Berger ipotizzò la possibilità di una comunicazione telepatica a distanza tra lui e la sorella. Questo fatto accese il suo interesse per la parapsicologia e lo portò a studiare medicina all'Università di Jena, in Turingia, dove si laureò nel 1897 (24 anni).

Successivamente, Berger entrò nella clinica psichiatrica del dr. Biswanger a Jena, dove passò da assistente (1901, 28 anni) ad associato (1906, 33 anni) e infine a professore ordinario (1919, 46 anni), diventando successivamente direttore della clinica universitaria.

Berger non solo misurò il segnale dello scalpo, ma anche caratterizzò le forme d'onda osservate, distinguendo onde alfa e beta. Le onde alfa, con un periodo di circa 100 µsec, erano associate all'attività mentale, mentre le onde beta, con un periodo di circa 35 µsec, erano legate all'attività metabolica della corteccia cerebrale. Inoltre, Berger contribuì allo sviluppo e al miglioramento dell'apparecchiatura di registrazione, coniando il termine Elettroencefalogramma (EEG), originariamente “Elektrenkephalogramm”.

Inizialmente, le scoperte di Berger furono accolte con scetticismo dai circoli medico-scientifici tedeschi. Tuttavia, alla fine degli anni '30, i suoi risultati furono ampiamente accettati, grazie alle riproduzioni delle registrazioni EEG di Lord Adrian, vincitore del Nobel nel 1932, che ribattezzò le onde alfa "onde di Berger". Nel 1937, Berger fu invitato a presentare le sue scoperte al Congresso Psicologico Internazionale di Parigi e al Centenario della nascita di Galvani a Bologna. Nel 1939, fu invitato a tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti, ma la guerra ne ostacolò i piani. L'EEG, riconosciuto per la sua utilità clinica, divenne uno strumento diagnostico standard prima negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia, ed ora in tutto il mondo.

L'impegno scientifico di Berger gli valse l'ingresso nella Leopold Academy of Sciences e una candidatura al Premio Nobel nel 1940. Nonostante il ritardo nel riconoscimento, la sua vita fu segnata da crescente sofferenza emotiva, aggravata da una fastidiosa infezione cutanea che lo portò alla morte nel 1941 (68 anni). Tuttavia, l'eredità clinico-scientifica di Berger è oggi ampiamente riconosciuta e continua a essere ampliata e migliorata, posizionandolo tra i pionieri delle discipline neuroscientifiche.

Referenze

Alberto Arturo Vergani

Articoli dal Blog “NEURONEWS” di Alberto Arturo Vergani