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Attualità venerdì 17 giugno 2016 ore 14:40

"Chiarire l'evoluzione della vicenda Icla"

Massimo Baldacci, ex segretario dell'Unione Comunale del PD e Manola Guazzini, ex assessore ai lavori pubblici fanno il punto sulla questione



SAN MINIATO — "Da sempre - si legge in una nota inviata da Baldacco e Guazzini - la zona in cui essa è localizzata è considerata inadatta, per ragioni di sicurezza e di tutela ambientale, a ospitare un impianto di industria chimica di quel livello di criticità. E questo non dovrebbe stupire nessuno, perché per decenni si è lavorato a Ponte a Egola per spostare dall'abitato e localizzare in apposite aree industriali attrezzate anche gli impianti di conceria".

"Nell'aprile 2012 l'ICLA dichiarò la cessazione di attività, e l'Amministrazione Comunale si attivò, con l'accordo del PD e ricercando la collaborazione della Regione Toscana, perché un nuovo imprenditore rilevasse l'azienda, senza tuttavia mettere minimamente in discussione le esigenze di diversa localizzazione previste dagli strumenti urbanistici. A maggio 2013 subentrarono i nuovi gestori della ditta M3: i livelli occupazionali garantiti furono tuttavia estremamente inferiori a quelli precedenti. Nel febbraio 2014 è stato approvato con decreto prefettizio il Piano di Emergenza Esterno, che è ancora in vigore , anche se si sa che le aree interessate ai diversi livelli di allarme sono stati successivamente ridimensionati, a seguito di valutazioni degli organismi competenti. Rimane però, e anzi è stata confermata anche nel Regolamento Urbanistico approvato nell'agosto 2014, l'esigenza di delocalizzare gli impianti dell' M3 (ex ICLA)".

"Pensiamo che, a questo punto, sull'ex-ICLA, l'unica cosa che il Comune di San Miniato deve ulteriormente ribadire è che, visto il regolamento urbanistico vigente, al massimo entro il 2018 l'azienda si deve delocalizzare, che abbia trovato o no una soluzione alternativa, dato anche che l'apporto che essa dà all'occupazione è minimo ( attualmente si tratta di meno di 10 dipendenti)".

"Ci sembra del tutto ovvio che tutti i consiglieri comunali hanno il diritto di prendere posizione su questioni di interesse generale e che tale diritto deve essere difeso in ogni circostanza da tutte le istanze istituzionali, a cominciare dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio Comunale; che anche i circoli del PD e i loro segretari, così come l'Unione Comunale e il suo segretario quando sarà eletto, hanno il diritto di prendere autonomamente posizione sui problemi che riguardano il territorio; che infine le Consulte territoriali, organismi di partecipazione voluti dall'Amministrazione Comunale, hanno il diritto di decidere autonomamente il proprio ordine del giorno e di dare la parola a tutti icittadini che intendono esprimere proposte, dubbi, domande o critiche, senza che possa esistere alcun intervento censorio".



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