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Cronaca mercoledì 14 maggio 2014 ore 15:06

Scoperto opificio della droga: tre in manette

Sequestrati 500 chilogrammi di marijuana in un capannone. Il traffico si svolgeva tra Fucecchio e Cerreto Guidi



FUCECCHIO — Dall’esterno appariva come un normale capannone industriale adibito a deposito o sede di una delle centinaia di fabbriche che popolano la zona industriale di Larciano, ma quando i militari della Compagnia di Empoli questa notte hanno fatto irruzione si sono trovati di fronte ad una attrezzatissima azienda devoluta alla coltivazione di cannabis.

I militari da giorni stavano indagando sulla presenza di una piantagione di marijuana nei territori tra la provincie di Firenze e di Pistoia, e questa notte mentre stavano perlustrando l’area a cavallo tra Cerreto Guidi ed Fucecchio hanno “fiutato” che questa non fosse poi così lontana. Percorrendo infatti la via Pistoiese hanno notato un furgone bianco che a velocità sostenuta andava verso la provincia di Pistoia. Così è scattato il pedinamento.

I militari sono arrivati ad un capannone isolato nel comune di Larciano dove il conducente si è fermato per caricare furtivamente del materiale, ritornando poi in direzione di Fucecchio in un podere della zona di Botteghe da dove, dopo essersi fermato per alcuni minuti, è uscito per ripercorrere lo stesso tragitto precedente e ritornare al deposito per un nuovo carico. 

Al termine delle operazioni, avvertito un forte odore di cannabis provenire dal furgone, e coinvolti altri militari, i carabinieri sono poi entrati in azione fermando il mezzo nel comune di Cerreto Guidi. Era pieno di piante di cannabis di circa 2mt, tanto che sovrastavano anche il conducente rendendone poco agevole la mobilità. Immediato il bliz nel deposito dove è stata identificata una donna cinese senza documenti, che viveva in quella struttura svolgendo il servizio di guardia.

Una volta dentro i militari si sono trovati davanti uno spettacolo incredibile: un laboratorio professionale per la coltivazione delle piante di cannabis. Sette stanze adibite a serra dove le piante potevano svilupparsi grazie alla complessa attrezzatura organizzata al meglio per produrre in quantità industriale piante di canapa. Circa 200 lampade, 1000 litri di fertilizzante, centinaia di vasi di varie dimensioni, decine di ventilatori e centinaia di metri di tubi di irrigazione garantivano il necessario per poter coltivare e immettere sul mercato migliaia di kg di cannabis.

L’opificio della droga aveva un’organizzata suddivisione delle aree interne tanto da individuare una stanza “nursery” per le piantine appena nate e delle camere di sviluppo dove le lampade ad alto voltaggio collegate ad un modulatore di intensità riuscivano a fornire la giusta luce ed a sviluppare il necessario calore per le preziose piante, il tutto schermato da un controsoffitto che impediva alla forte luce di essere visibile dall’esterno.

Supera di 500 kg il peso delle piante (già pronte per la successiva fase di essiccazione) rinvenute e sequestrate nell’operazione di questa notte a cui si aggiungono ulteriori 550 piante in fase crescita oltre al materiale per la coltivazione. Un sequestro senza precedenti che ha inferto un duro colpo alla organizzazione che gestiva l’attività togliendo dal mercato circa 1.500.000 dosi per un valore di circa 2.500.000 di euro. 

In manette sono finiti con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente, 59enne domiciliato a Prato, poiché conducente del veicolo che trasportava le piante, 62enne domiciliato a Fucecchio, proprietario del fondo dove parte delle piante sono state rinvenute e cinese 24enne come custode del capannone che dovrà rispondere oltre che di coltivazione anche del reato di furto di energia elettrica poiché il consistente fabbisogno di energia necessario alle lampade era stato soddisfatto attraverso un allaccio abusivo alla rete elettrica.


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