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Lavoro sabato 23 novembre 2019 ore 17:00

Artigianato, a fianco di Mancini Comuni e Regione

Istituzioni locali e Regione a fianco della battaglia dell'imprenditore che aveva scritto a Mattarella per dare un futuro alle professioni artigianali



SANTA CROCE SULL'ARNO — Fare rete tra istituzioni, associazioni di categoria, imprese, scuole e mondo del credito, il tutto per cercare di dare sostegno alla battaglia che Ivo Mancini, imprenditore 84enne di Fucecchio sta portando avanti affinché gli studenti, già tra i dieci e i dodici anni, possano avere modo di entrare in contatto con il settore dell'artigianato affinché possano avvicinarsi e appassionarsi a questo ambiente. 

La riflessione nasce a quasi un anno di distanza da quando Mancini, nella sua azienda Futura Lavorazioni Meccaniche di Santa Croce ha allestito una scuola di meccanica investendo alcuni milioni di euro in macchinari 4.0, aperta agli studenti che vogliano apprendere questo mestiere perché, come dice lui stesso, "la passione arriva quando si è ragazzini, dopo è troppo tardi: se non si creano i presupposti per scovare dei giovani talenti, il nostro artigianato toscano un giorno rischierà di scomparire". 

Di questo si è parlato ieri pomeriggio, venerdì 22 novembre, in un dibattito organizzato all'interno della sala riunioni della C.M. Tannery di Santa Croce sull'Arno, la principale azienda della famiglia Mancini, alla presenza di molte personalità del territorio. C'erano i sindaci di Santa Croce sull'Arno, Giulia Deidda, di Fucecchio, Alessio Spinelli, e di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti, l'assessore regionale toscano all'Istruzione, Lavoro e Formazione Cristina Grieco, il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, l'assessore del Comune di Vinci Chiara Ciattini e altri amministratori pubblici del territorio. 

Purtroppo le grandi assenti sono state proprio le scuole dei comuni della zona, cui Ivo Mancini aveva mandato inviti sia telematici che telefonici. Sono state portate le esperienze dirette del professor Nicola Magro dell'istituto “Checchi” di Fucecchio e di Giacomo Gronchi del Gruppo Lupi di Pontedera: da una parte i laboratori meccanici degli istituti professionali sempre più sguarniti e le ore di pratica sempre minori, dall'altra un'alternanza scuola/lavoro dove non sempre le aziende insegnano davvero un mestiere ai più giovani.

"Ivo Mancini in questa sfida non può essere lasciato solo – è il commento dell'assessore regionale Cristina Grieco – l'unico modo è quello di fare squadra. Le istituzioni devono raccogliere questo grido di allarme da parte di imprenditori illuminati che vedono un pericolo per il futuro delle imprese. Se non si fa veramente una formazione adeguata, il rischio è che non ci sia veramente un ricambio generazionale tra gli imprenditori di territori di eccellenza come questo. L'unica soluzione è far dialogare i due mondi di scuola e lavoro che sono stati per troppo tempo separati. Non deve essere solo una scuola media a orientare il futuro di un ragazzo, ma tutto il territorio".

Il sindaco di Santa Croce sull'Arno, Giulia Deidda, ha parlato di realtà locali «da cui si potrebbe prendere esempio», citando il Polo Tecnologico Conciario. «Non è vero che le istituzioni, a partire dalla Regione Toscana, non hanno nella testa il pensiero di far conoscere il lavoro agli studenti», ha dichiarato il primo cittadino. Mancini ha portato a Deidda però il suo pensiero specificando che «non è tutto sbagliato, è solo che specificatamente per la meccanica, il settore da cui parte tutto il resto, qui non è stato fatto niente».

«Ivo stasera ha dato una bella lezione a tutti – ha dichiarato il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli – perché ha messo insieme in questo evento uno spaccato di società. Il fatto che solo lui stia scalpitando così a me dispiace, perché dovrebbero essere le associazioni di categoria a porre alle istituzioni le questioni che servono alle imprese, non il singolo. Serve una profonda riflessione anche sulle normative e le leggi che possano davvero consentire di fare ciò che serve, altrimenti ogni ente, scuola, eccetera, si deve arrangiare ognuno nel suo piccolo. L'unico modo è che i soggetti rappresentanti delle imprese e chi legifera si sieda assieme per trovare qualche giusta soluzione».

Infine, una bella notizia: il Quirinale ha risposto nei giorni scorsi a Ivo Mancini dopo che, a fine settembre, aveva espresso un suo appello al Presidente Sergio Mattarella. Lo ha fatto con una telefonata in azienda da parte di un proprio funzionario, che ha parlato con lo stesso Ivo Mancini. «Non capita a tutti di ricevere una telefonata dalla Presidenza della Repubblica – commenta l'imprenditore – hanno avuto interesse ad ascoltare la mia posizione e la lettera è stata vista. Mi hanno lasciato i contatti e siamo rimasti che li terrò aggiornati sulle varie evoluzioni».


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