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Attualità lunedì 23 gennaio 2017 ore 17:00

Carismi, la cordata De Bustis non è fuori

Barent's sembrava in pole per la banca ma da Palazzo Formichini hanno assicurato di non aver deciso. Il nodo dell'offerta del fondo anglo panamense



SAN MINIATO — Il nodo cruciale che pone dei dubbi sull'operazione Barent's riguarderebbe non tanto l'ammontare dell'offerta (150 milioni, cifra simile a quella presentata dalla cordata guidata dal banchiere romano Vincenzo De Bustis) quanto la composizione dei capitali.

Dagli uffici di Palazzo Formichini hanno fatto sapere che l'offerta di Barent's è attualmente valida ma non vicina alla chiusura come si era pensato in un primo momento. Il termine del 31 gennaio è alle porte e sulle scrivanie di Cassa e Fondazione stanno sia l'offerta del fondo panamense, che si occupa di assicurazioni, che quella della cordata De Bustis.

Come detto all'inizio c'è un grosso punto interrogativo che riguarda la composizione dei capitali dell'offerta di Barent's. Da quanto abbiamo appreso il piano prevede 150 milioni così ripartiti: 100 versati da Barent's, 50 che i vertici di Barent's chiederebbero a fondo perduto al Fondo Interbancario di Garanzia, Fig. 

Il problema è che se i 50 milioni a fondo perduto fossero accordati si creerebbe un precedente di sistema, che andrebbe poi a toccare anche le altre banche italiane che necessitano di un aumento di capitale.

L'offerta presentata dalla cordata messa in piedi dall'ingegner Vincenzo De Bustis prevede invece un piano da circa 160 milioni strutturati secondo un versamento di oltre 100 milioni già raccolti, una quarantina chiesti in garanzia al Fig che, a quanto si apprende, saranno rimborsati al Fig nel giro di qualche mese e proverranno da raccolta obbligazionaria dalla clientela retail e da altri investitori istituzionali.

Barents, nel frattempo, sarebbe interessata anche ad altre realtà toscane. Il fondo di riassicurazione avrebbe avuto incontri coi vertici di Ubi banca per una prima fase esplorativa per l'acquisizione di alcuni asset del gruppo Etruria. L'interesse di Barents sarebbe orientato verso il comparto private, in particolare verso la Banca Federico Del Vecchio. Insomma, Barents ha un interesse concreto per Carismi ma al contempo starebbe vagliando diversi piano B di investimento.

La sorte della Cassa di risparmio di San Miniato resta vincolata al 31 gennaio, per adesso senza un'offerta vincolante né una negoziazione esclusiva. 


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