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Attualità lunedì 28 luglio 2014 ore 22:48

Grido d'allarme del sindaco Toti: "Così è impossibile amministrare"

Pastoie burocratiche frenano l’avvio dei lavori pubblici. Problemi per i Comuni non capoluogo di Provincia con l'entrata in vigore delle nuove norme



CASTELFRANCO DI SOTTO — Mentre prosegue l’iter per la sostituzione dell'amianto al pavimento in piazza Garibaldi, è stato approvato il progetto per rimuovere il pavimento nella palestrina delle scuole elementari di via Magenta, con lo stanziamento delle risorse necessarie.

Tuttavia la modifica della normativa in materia di contratti pubblici, a seguito della legge 89 del 23/06/2014 sta “notevolmente rallentando le procedure amministrative” lamenta il sindaco Gabriele Toti.

E’ bene spiegare la situazione.

Dal primo luglio di quest’anno i comuni non capoluogo di provincia, possono procedere all’acquisizione di lavori pubblici, beni e servizi solo nell’ambito di: Unioni di Comuni, o avvalendosi degli uffici della Provincia, oppure tramite strumenti elettronici gestiti da Consip o da altro strumento di aggregazione.

“La sostanziale immediata operatività di dette norme (si ribadisce dal 1° luglio 2014) come già sottolineato dall’Anci Nazionale che ha chiesto un incontro urgente al Ministro competente – sottolinea ancora Toti –, ha paralizzato l’attività negoziale della maggioranza dei Comuni Italiani. La costituzione infatti di un’Unione di Comuni, di una convenzione o l’affidamento agli uffici della Provincia di ogni tipologia richiede un adeguamento organizzativo impraticabile in così breve tempo”.

A ciò si aggiunge – a detta del sindaco di Castelfranco di Sotto – l’inesistenza “di convenzioni Consip per alcune categorie di lavori e servizi (si pensi alle manutenzioni edilizie o ai servizi sociali), non standardizzabili e, dunque, l’impossibilità di ricorrervi. Il 10 luglio nella conferenza Stato-città ed autonomie locali è stata manifestata l’esigenza di giungere ad un rinvio dell’entrata in vigore di questa disciplina per consentire di avviare il percorso al nuovo modello operativo”.

Purtroppo, per rendere operativo il rinvio e rimanere con la vecchia disciplina, occorre “intervenire con una modifica legislativa. Di questo ne ha dato conferma anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione precisando che i Cig (cioè il codice identificativo di Gara, necessario per andare in gara) non saranno assegnati fintanto che non arriverà una modifica legislativa”.

Eppure – conclude Gabriele Toti – cambiare “la normativa, per far tornare tutto come era prima e consentire ai comuni di fare gli affidamenti necessari, non dovrebbe essere impresa titanica, ma semplicemente recepire un accordo che è stato raggiunto e che consente di sbloccare gli interventi in qualsiasi settore. Questo è sola la punta dell’iceberg. Noi abbiamo bisogno di agire e farlo in fretta per dare le giuste risposte: non possiamo star dietro alle pastoie burocratiche. Auspico vivamente un rapido intervento, evitando di mettere i bastoni tra le ruote”.

Gabriele Mori


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