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Attualità lunedì 01 ottobre 2018 ore 16:00

A Marzabotto per ricordare le vittime della strage

Una delegazione fucecchiese di 16 persone ha partecipato alla commemorazione della più efferata strage nazista in Italia



FUCECCHIO — A Marzabotto tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 le SS trucidarono circa 770 civili, oltre 200 dei quali erano bambini. Fucecchio, teatro un mese prima di un’altra terribile strage nazista che vide uccidere a freddo 175 persone nell’area del Padule, ha voluto rendere omaggio ai martiri della cittadina situata sull’Appennino Bolognese partecipando alla commemorazione con una delegazione di 16 persone. Della rappresentanza facevano parte anche il sindaco Alessio Spinelli, la vicesindaco Emma Donnini e alcuni ragazzi del gruppo Fucecchio è libera

Quella in terra emiliana è stata una cerimonia molto particolare per la compresenza dei due ministri degli esteri, quello italiano, Enzo Moavero Milanesi, e quello tedesco, Heiko Mass.

“Non è scontato che un ministro degli Esteri tedesco – ha dichiarato Mass - possa essere qui dove i miei connazionali hanno portato morte con efferatezza e crudeltà. Parlare qui, 74 anni dopo, come ministro tedesco mi riempie di dolore e vergogna”.

"L'Unione Europea ha portato pace e amicizia - ha detto Moavero Milanesi - grazie alla lungimiranza degli uomini che seppero mettersi attorno a un tavolo e anziché coltivare sterili sentimenti di rivincita condivisero un sentimento di collaborazione per il futuro".

Fucecchio, che quest’anno era Comune capofila per la commemorazione dell’Eccidio del Padule, ha preso parte alla commemorazione di Marzabotto come a molte altre che si sono svolte tra agosto e settembre: da Sant’Anna di Stazzema a Civitella Val di Chiana, da Greve in Chianti a Cascina e a tante altre.

“Abbiamo sempre cercato di promuovere la cultura della libertà e dell’uguaglianza – ha detto il sindaco Alessio Spinelli – proprio per il fatto di avere avuto anche noi una strage così efferata come quella del Padule. Parlare con i giovani e divulgare questi messaggi è la nostra missione. E vedere che tanti ragazzi, anche oggi, sono saliti qui in montagna per ricordare quei tragici fatti ci riempie di speranza per il futuro”.


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