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Attualità martedì 15 novembre 2016 ore 12:30

Una locandina choc contro la violenza sulle donne

Il disegno rappresenta una famiglia con il bambino al centro. Per la consigliera Aurora Rossi "La madre è denominata con parole irripetibili"



CASTELFRANCO DI SOTTO — "Un fatto increscioso e gravissimo". Il giudizio al vetriolo arriva dalla consigliera comunale Aurora Rossi. Nel mirino della capogruppo di Castelfranco sopra a tutto c'è il disegno affisso nella bacheca della biblioteca comunale di Castelfranco di Sotto: una locandina munita del logo NO alla violenza sulle donne.

A detta della consigliera, il logo proviene da quello vincitore del concorso del 2011 bandito dalle Nazioni Unite: "Mi sono ben documentata" assicura la consigliera, per la quale la locandina è caratterizzata da un’immagine "Non soltanto offensiva ma negletta nei confronti della nostra società".

"Il disegno in questione mostra - spiega la consigliera - come se fosse un disegno fatto da un bambino, una famiglia con il piccolo al centro (descritto con Io), il padre a sinistra e la madre a destra, denominata con parole irripetibili".

Gli intenti dello slogan dovrebbero essere edificanti ma il linguaggio utilizzato non piace a Rossi. Che commenta: "Lo Stato non è nuovo a campagne di dubbio gusto ma mai era sceso nel ridicolo e nell’offensivo come in questo caso. Non voglio tirare in ballo l’assoluta mancanza di fantasia e professionalità di questi grandi ideatori di slogan, quanto la brutalità gratuita della locandina che colpisce e offende proprio quelle donne contro cui non dovrebbe essere praticata la violenza".

"In questo caso - insiste - non solo non hanno capito che la violenza non è quella fisica, ma è soprattutto quella verbale e che il messaggio è veicolato in modo del tutto sbagliato e irresponsabile. Proprio a riprova che il messaggio sia irresponsabile è il fatto che, proprio qui a Castelfranco di Sotto, la locandina è stata denunciata da una bambina che è rimasta così scioccata dall’immagine e dalla scritta da riferirla alla mamma".

"Mi domando soltanto se chi ha attaccato la locandina nella nostra biblioteca non se lo sia semplicemente chiesto - conclude la consigliera - se il sindaco e l’assessore alla cultura ne fossero a conoscenza permettendone così l’affissione. Chiedo con veemenza che la locandina venga rimossa al più presto".


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