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Interviste domenica 06 luglio 2014 ore 14:08

Monica Seller: "Il cinema? Fa parte del mio personale patrimonio genetico"

La protagonista di "Bomba libera tutti" racconta il suo rapporto con il film, il teatro e la Toscana



FUCECCHIO — L'attrice Monica Seller torna in scena e stavolta a Fucecchio sul set cinematografico di Bomba libera tutti, il film scritto da Sauro Benvenuti e diretto da Alessandro Gelli e Mattia Catarcioni. La presenza della Seller dimostra la bontà del progetto dell'intero film, che sarà completato in diverse location da luglio fino a agosto con riprese finali anche in sud Italia.

Monica Seller, padovana, trapiantata a Roma, cinema a 19 anni, già dentro il mondo dello spettacolo da tempo, passando dagli iniziali concorsi di bellezza. Il suo approccio come è stato?

"Prima della mia nascita mia madre decise il mio nome ispirandosi a Monica Vitti. Il mio approccio con il cinema è decisamente nato prima di me... Come ci sia arrivata in realtà è piuttosto banale, la cosa importante è il fatto che io non abbia mai dubitato di approdare al cinema, in tutte le sue forme (mi sono occupata anche di produzione in passato). Penso faccia parte del mio personalissimo patrimonio genetico".

Poi cinema, gli amati film, li vogliamo citare? Il Labirinto dei Sensi di Joe D'Amato, è quello che l'ha lanciata. Poi sono arrivati con Bruno Mattei Omicidio al telefono, con Ettore Pasculli Asfalto Rosso, senza dimenticare Attrazione Pericolosa, Gli Occhi Dentro, Legittima Vendetta, una bella sequenza, duri impegni.....

"In realtà l'esordio è stato con Woman?, un film che non credo si trovi nemmeno più in VHS, poi è arrivato Bruno Mattei (Attrazione pericolosa, Gli occhi dentro e Legittima Vendetta) che mi ha, a dir poco, venerata, (grande, burbero, ma adorabile Bruno), e poi è arrivato Joe D'Amato nel suo periodo, diciamo 'sexy'. Asfalto Rosso è piuttosto recente, e mi ha ridestato dalla mia lunga pausa in cui ho tentato di 'disintossicarmi' dal cinema... inutilmente".

Qual è il film che le è rimasto più dentro?

"Deve ancora venire. Ed è giusto che sia così, altrimenti perderei la voglia di andare avanti".

Il genere giallo ti l'attratta?

"Adoro il giallo, il noire ed il thriller, ma forse preferisco girarli che guardarli, anche se si tratta di un'esperienza senza conseguenze. Quando girammo Gli occhi dentro io e l'altro protagonista, Gabriele Gori, soffrivamo di incubi piuttosto pesanti...".

Col tempo si è raffinata, ha voluto scegliere...

"Ho scelto di allargare un po' le mie vedute, di provare anche altre esperienze. Ho provato il set di una soap, ho presentato, mi sono avvicinata al comico e mi sono innamorata del teatro".

Nel film di Gelli-Catarcioni-Benvenuti, dove si affronta il tema del bullismo, lei è una delle protagoniste, e recita il ruolo della madre del piccolo protagonista. Qual è la sua sensazione?

"La sensazione riguardo al film è che affrontare dei temi sociali così importanti (il bullismo è un argomento da non sottovaluare per le implicazioni psicologiche che può avere), con un atteggiamento comico-brillante come quello di Gelli e Jerry, è una dimostrazione di arte estremamente intelligente, e io vi ho preso parte con piacere. Delle persone che portano aventi il progetto, il cast tecnico ed artistico, che dire: fantastici, mi hanno fatto ritrovare il vero piacere di stare sul set. Il mio ruolo, quello di Anna è forse il più antipatico di tutti... ma si sa, il cinema è finzione".

Il teatro l'ha conquistata, al punto che adesso sembra prediligerlo; qual è il motivo?

"Non lo prediligo, semplicemente mi completa. E' un'esperiienza diretta, più 'carnosa' che ti fa assaporare il pubblico e ti mette alla prova in presa diretta".

Sempre in teatro ha recitato in Ciò che vide il maggiordomo di Joe Orton, dove impersonava la signora Prentice, insieme a Luca Bertollo. Si è piaciuta in questa ruolo?

"Con Luca Bertollo e gli altri attori del Maggiordomo si è diventati molto più che colleghi. Il mio ruolo era complesso e divertente: una borghese, finta perbenista con mille scheletri nell'armadio, proprio come piaceva a Orton. La signora Prentice è lo specchio di una realtà dei primi del '900 ancora estremamente attuale. Mi piacerebbe riportarla in scena, anche domani".

Quali sono i suoi programmi futuri?

"Questo è un lavoro che non ti permette di fare troppi programmi, devi solo avere una valigia sempre pronta... Certamente i teatri romani mi aspettano. Novembre al Petrolini e all'Elettra. Gennaio altri programmi e poi chissà... un altro po' di cinema non guasterebbe".

Ci sarà ancora un pò di Toscana negli impegni che ha programmato per il 2015?

"Magari... mi richiama Gelli".


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