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Cronaca martedì 29 maggio 2018 ore 12:30

Omicidio suicidio, parla la sorella di Elisa

Nuove rivelazioni sulla relazione e sulle avvisaglie della tragedia Zini-Amato: "Mai picchiata, minacciava suicidio e lo diceva anche ai suoi" - VIDEO



PRATO — In un'intervista di qualche minuto a TgCom 24 la sorella di Elisa Amato ha aggiunto nuovi particolari sulla pericolosa relazione che ha portato all'omicidio suicidio compiuto da Federico Zini, avvenuto nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 maggio, tra Prato e San Miniato.

"Non ce l'ho con i genitori di Federico - ha esordito la sorella - che stanno passando un inferno come lo stiamo passando noi, non è un'accusa a loro. Però voglio dire la verità, Federico era una persona disturbata da tempo. La storia tra loro era già finita da tempo, da circa un anno".

"Nell'ultimo anno ogni volta che lei cercava di allontanarsi lui iniziava a farsi trovare fuori da lavoro, alla stazione, sotto casa a qualsiasi ora della notte".

"Cercava di comprare il suo amore, gli faceva tanti regali, anche abbastanza costosi e quindi le avvisaglie c'erano. Lei poi si riavvicinava, anche per una sua debolezza magari, e lui si tranquillizzava poi lei si riallontanava e lui iniziava ad avere lo stesso atteggiamento".

"Atteggiamento che era diventato veramente insopportabile negli ultimi tempi. Io e alcune amiche più intime a cui lei raccontava questi fatti abbiamo più volte cercato di convincerla a fare una denuncia per stalking perché c'erano tutti i presupposti per farlo, secondo me".

"Ma lei non ha mai voluto farlo, per ingenuità da una parte, perché pensava di poterlo gestire, perché pensava di poter risolvere la situazione da sola e perché gli voleva bene e non voleva farlo soffrire. Errore grandissimo da parte sua e da parte nostra, probabilmente non sarebbe cambiata la situazione, sarebbe accaduto ugualmente ma questa è stata una mancanza, un gesto secondo me molto ingenuo".

"Però appunto le avvisaglie c'erano, non è stato un raptus di follia, Federico secondo me aveva già programmato di fare tutto, era una cosa che aveva in testa da tempo e c'erano tutte le avvisaglie tramite dei comportamenti che sono tipici di una persona disturbata psicologicamente che potevano far pensare che questa cosa potesse accadere".

"Il porto d'armi per me lo ha preso per fare questo gesto, lui aveva forse una volta parlato di avere una pistola ma non ci aveva creduto nessuno, neanche mia sorella e soprattutto ne aveva parlato dicendo che la sua intenzione era quella di ammazzarsi, ovviamente minacciava il fatto di suicidarsi. Una cosa che non diceva soltanto a mia sorella ma anche ai suoi genitori, alla sua famiglia".

"Lui diceva di questa pistola ma nessuno gli ha creduto perché non pensavamo che fosse così semplice da essere reperita, specialmente da un ragazzo così giovane. Invece l'aveva davvero e secondo me ha preso il porto d'armi per poter poi essere tranquillo, non so come, a fare questo gesto. Mia sorella non è mai stata picchiata, Federico non è mai stato aggressivo fisicamente".

L'intervista alla sorella è visibile cliccando qui.


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