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Politica mercoledì 30 aprile 2014 ore 18:08

Distretto del Cuoio, Bonafè: "La tutela del Made in Italy sia una questione europea"

Simone Bonafè

Alcune delle idee della capolista del Pd alle europee del 25 maggio, che oggi ha incontrato imprenditori e lavoratori del distretto del Cuoio



COMPRENSORIO — Rilanciare il settore conciario toscano con politiche europee che tutelino il 'made in Italy', come l'etichettatura dei prodotti e la lotta alla contraffazione, e provvedimenti contro il caro - grezzo. Sono alcune delle proposte raccolte e rilanciate da Simona Bonafè, capolista del Partito Democratico alle elezioni Europee del 25 maggio per la circoscrizione Italia centrale, che oggi ha incontrato tra gli altri gli imprenditori e i lavoratori del distretto del Cuoio.

Al Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, alla presenza di una delegazione dell'Associazione Conciatori di Santa Croce, Bonafè, accompagnata dal sindaco Vittorio Gabbanini, candidato al secondo mandato, e gli aspiranti sindaci di Castelfranco e Santa Croce, Gabriele Toti e Giulia Deidda, ha avuto modo di apprendere direttamente dagli addetti ai lavori quali siano le esigenze e i problemi più avvertiti nel comprensorio pisano. Una vera e propria rete di imprese che tutto sommato, nonostante la crisi, sta tenendo duro, con circa 600 aziende e 6 mila addetti, un giro d'affari annuo di 1,4 miliardi di euro e un mercato basato al 70% sull'export.

“Il settore del Cuoio reagisce meglio di altri alla crisi – commenta Bonafè al termine dell'incontro – grazie alla qualità dei suoi manufatti, che continuano ad essere molto richiesti dal mercato del lusso anche in un periodo in cui i consumi interni calano. Qualità che negli anni si è accompagnata all'impiego di nuove tecnologie e a una crescente attenzione all'ambiente, e che adesso attende di essere tutelata con politiche mirate di stampo europeo, come la tracciabilità dei prodotti e la lotta alla contraffazione. Il 'made in Italy' in generale oggi risente molto della competizione dei grandi mercati internazionali. Non è solo un problema dell'Italia, deve essere un problema di tutta l'Unione”.

I conciatori, nello specifico, lamentano l'assenza di condizioni di reciprocità per rispondere al protezionismo dei Paesi extra - Ue ricchi di materia prima, che continuano a rincarare i prezzi delle loro pelli, pur continuando a comprarle liberamente in Italia. Un fronte su cui Bonafé dice che se sará eletta "si impegnerà per portare la voce del distretto pisano a Bruxelles".


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