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Lavoro giovedì 08 maggio 2014 ore 17:42

Qualità e innovazione, le parole chiave dell'Industria Conciaria

Questi i temi al convegno Unic al Verdi di Santa Croce. Competizione sul mercato, formazione e ricerca per il futuro



SANTA CROCE — E’ stato scelto il Teatro Verdi di Santa Croce sull’arno come sfondo al convegno nazionale dell’Industria Conciaria “Qualità, Innovazione, etica e rispetto dell’ambiente: il futuro della pelle” che si è svolto questa mattina alla presenza degli associati e di molte aziende del settore provenienti soprattutto dal Veneto e dalla Campania.

Il sindaco Osvaldo Ciaponi ha aperto i lavori dando il benvenuto insieme a Giuseppe Volpi, il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, al presidente Unic Rino Mastrotto, a Michele De Maio del distretto conciario di Solofra e a Salvatore Mercogliano, direttore Unic per lasciare spazio agli interventi.

I dati confermano che l’Industria Conciaria Italiana non ha rivali e ha saputo resistere bene alla pesante crisi del 2009, anche grazie al forte incremento dell’export, ma la competizione internazionale è forte e per mantenere un alto livello di qualità è necessario diminuire i costi ambientali e quelli della manodopera. “L’Italia è il paese che fa da guida alla moda, ma la strada da fare è ancora molta – dice Mastrotto presidente Unic – perché dobbiamo semplificare la burocrazia, e soprattutto dobbiamo farci spazio in Europa, dove siamo poco ascoltati”.

Il Distretto Conciario del Comprensorio del Cuoio è riconosciuto per il raggiungimento di grandi obiettivi, per la nascita di un Polo Tecnologico Conciario, dedicato alla formazione e alla ricerca, oltre a diversi corsi di scuola professionale e universitari dedicati al settore conciario, per la realizzazione di un acquedotto industriale che garantirà la messa in sicurezza degli impianti e la riduzione dei costi ambientali. 

La fiera della pelle italiana “Lineapelle”, conta circa 1100 espositori l’anno, di cui 150 concerie italiane. La prossima edizione si terrà a settembre, non più a Bologna, ma bensì nel quartiere fieristico di Milano, una delle tre città della moda, dopo Parigi e New York. A confermarlo è proprio Salvatore Mercogliano, direttore di Unic e amministratore delegato di Lineapelle. “Il mercato è cambiato, i due terzi dei nostri prodotti sono venduti all’estero – dice Mercogliano –Milano ci ha dato la possibilità di adeguare il calendario alle nostre esigenze e quale vetrina migliore se non Milano, per avere maggiore visibilità”.

All’iniziativa è intervenuto anche il neo assessore regionale alla formazione, Emanuele Bobbio. “Il distretto conciario toscano ha resistito alla crisi economica,  registrando un incremento del 45 per cento di export – dice Bobbio – ma per mantenere la qualità bisogna investire su innovazione e ricerca e la Regione sta programmando interventi strategici a livello formativo affinché si possa creare crescita economica”. 


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